martedì 16 giugno 2009

Comunicato della Spedizione Ande del Nord


La Spedizione Ande del Nord invia questa comunicazione sulla situazione drammatica che stanno vivendo gli indios . Invito tutti coloro che la leggono a darne diffusione. E' importante che si venga a conoscere il più possibile cosa sta accadendo in quella parte del mondo.


La situazione è molto delicata perchè a Bagua ci sono stati forti scontri tra nativi e polizia con molti morti e in tutta la selva sta scoppiando una rivolta contro un decreto legge che dà la possibiltà alle imprese private di entrare nei territori indigeni, fino a questo momento tutelati dalla Costituzione.
La mattina seguente ci incontriamo con la mia amica Pilar Urbina, assistente sociale che assiste bambini di strada a Lima. Andiamo con lei nella casa d'accoglianza Giovanni Paolo I, dove ci sono orfani e tre ragazzi con ritardo mentale.
La casa e' molto povera e ci attiviamo subito per fornire una buona scorta di cibo e altri mezzi di prima necessita'.
Nel frattempo la situazione nella selva precipita. Gli indios stanno bloccando molte vie d'accesso
e alcuni settori sociali stanno fomentando grossi disordini.
Anche noi rimaniamo bloccati dai disordini, abbandoniamo il nostro pulman e raggingiungiamo la missione francescana. Qui sistemiamo il gruppo e usciamo di nuovo per raccogliere informazioni e per recuperare due zaini abbandonati. Nella missione la situazione e'molto tranquilla.
Entriamo in contatto con i nostri amici missionari a Satipo ma anche questa mattina i manifestanti (non indios) stanno bloccando tutto.
La gente si sta rifornendo di generi alimentari perchè nessuno sa quando dureranno i blocchi.
La speranza è che l'esercito non intervenga atrimenti qui sara' una strage. Spesso si incontrano gruppi di indios ashaninkas armati con gli archi e le frecce e con le pitture facciali. Urlano che sono pronti a morire tutti per difendere il loro territorio.
Quello che mi ha preoccupato molto e' la presenza tra loro di bambini e donne.

Il D.L. 1090 cerca di “ucciderci”, ha detto oggi Isabel Barbosa la dirigente Ashaninkas
della comunità. Il Decreto Legge 1090, come denunciano i nativi, permetterà di vendere la foresta a investitori stranieri.
Anche a Pichanaki c'è la volontà da parte degli indigeni di ribellarsi contro il decreto. Purtroppo gruppi di agitatori, non indios, o oppositori del governo in corso, si stanno infiltrando nelle manifestazioni peggiornado di molto la situazione.

"La Patria non si vende, la Patria si difende", ha affermato un capo Ashaninkas.
" L'aria non si vende. Se vendiamo questa aria o la natura e il territorio amazzonico, dove andremo a respirare, perchè questo è il polmone del mondo, e tutto il mondo respira questa aria".
Per difendere queste idee ieri qui nella zona di Pichanaki - da quello che abbiamo saputo - ci sono stati scontri, tra i peggiori, della giornata di ieri di tutto il Peru'.
Anche noi siamo stati testimoni di una situazione veramente incandescente.
Adesso aspettiamo di sapere quando possiamo muoverci per Satipo per raggiungere
la missione francescana.


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