venerdì 12 giugno 2009

Spedizione Ande del Nord

foto G. Frinchillucci

ANDE DEL NORD:

UOMO E AMBIENTE

PROGETTO ANTROPOLOGICO - GEOGRAFICO



Sono partiti alla volta del Perù i partecipanti al Progetto “Ande del Nord: Uomo e Ambiente”, progetto di ricerca geografica e cooperazione internazionale promosso dall'associazione PERIGEO ONLUS.

Oltre al sottoscritto, che si occuperà delle prospezioni speleologiche, partecipano alla spedizione: Mario Polia, antropologo, archeologo e direttore scientifico della missione; Gianluca Frinchillucci direttore tecnico del Progetto; Laura Bacalini; Valentina Francia; Chiara Maracci; Giorgio Marinelli per la logistica e Pierfrancesco Intini per le ricerche subacquee; e i ricercatori peruviani: Paolo Pastori, storico; Paolo Lopez, fotografo; Lorena Zúñiga, archeologa; Dionisio Guerrero, guida andina.

La spedizione, che terminerà il 16 luglio, sarà suddivisa in due fasi di ricerca.

La prima vedrà una ricognizione nella Selva Amazzonica, dove vivono gli indios Ashaninkas. Oggi gli Ashaninkas vivono in una morsa terribile, stretti tra narcoterroristi e multinazionali. A sostenerli solo un piccolo nucleo di missionari francescani che aiutano come possono la popolazione nativa. Proprio con i francescani saranno realizzati progetti di cooperazione curati da Perigeo onlus.

La seconda si svolgerà nelle Ande del Nord, nelle province di Ayabaca e Huancabamba, a oriente della città di Piura.

Questa regione, complice il suo territorio impervio, che assieme all'attaccamento alla tradizione ha permesso di preservare il bagaglio storico di tutto un popolo, è riuscita a mantenere la cultura degli antenati, difendendola e facendola sopravvivere prima ai conquistadores e poi all'occidentalizzazione.

Qui, dove a circa 3500 metri di quota si trovano una serie di laghi chiamati Huaringas, molto importanti per la geografia sacra andina, verrà effettuata una ricerca etnografica dedicata allo Sciamanesimo andino e una ricerca subacquea in un lago d'alta quota chiamato Laguna dell’Inca, allo scopo di appurare morfologia e profondità del bacino, temperatura dell’acqua, flora e fauna.

La Laguna dell’Inca nelle tradizioni locali è indicata come luogo mitico dove ebbe origine il mondo: è il luogo di culto del mitico Inca Re.

Si racconta che dopo la conquista da parte dei bianchi le città del popolo inca si sono inabissate nei laghi sacri, e che qui continuano a vivere protetti da ogni male e da ogni contaminazione. Sulle sponde di questi laghi sacri si riuniscono gli sciamani e gli stregoni, che con le loro cerimonie riescono a mettersi in contatto con i loro padri.

Per approfondire questi aspetti, i ricercatori verranno accompagnati sul luogo da un maestro curanderos che li introdurrà ai miti e ai riti indigeni.

È opportuno sottolineare l’importanza del territorio in cui si sta svolgendo la spedizione.

E' questa l’unica zona del Perú dove esiste l’ecosistema altoandino del páramo, esteso dalla latitudine di Piura fino al Venezuela, che differisce dalla puna per la maggiore umidità ambientale e le intense precipitazioni.

L'ecosistema della puna, molto simile alla steppa, ha il proprio regno negli aridi altipiani della Cordigliera andina situati a circa 4.000 metri di altitudine, perlopiù disabitati a causa delle estreme condizioni ambientali che rendono difficile la sopravvivenza. Ha una vegetazione rada e bassa, con piante che resistono alle grandi escursioni termiche e alle rigide condizioni climatiche.
Al contrario, l'ecosistema del paramo possiede una vegetazione ricca e una fauna peculiari, che comprendono piante medicinali, grande varietà di uccelli, e specie in pericolo di estinzione come l’orso dagli occhiali ed il tapiro di montagna.

I páramos, in associazione con le residue foreste pluviali di alta montagna, rappresentano una fonte permanente di acqua dolce che alimenta la falda acquifera e dà origine ai fiumi che rendono possibile la vita e la pratica dell’agricoltura nella costa desertica.
Nel momento in cui assistiamo al drammatico fenomeno dello scioglimento dei grandi ghiacciai andini,
non può più venire sottovalutata l’importanza della conservazione dei delicati ecosistemi della sierra piurana.

Al rientro verranno organizzate, a cura di Perigeo Onlus e degli enti sostenitori del progetto, conferenze e mostre fotografiche in grado di creare un ponte culturale tra l'Italia e il meraviglioso mondo delle Ande.


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